Con i due spettacoli di lunedì 28 novembre a Cervignano del Friuli (UD), il Progetto Panchine Pensanti ha raggiunto un nuovo ed importantissimo traguardo, ribadendo ancora quanto i temi delle politiche giovanili legate allo sport (luogo dove prima di tutto si impara a confrontarsi con se stessi e gli altri) necessitino di continue riflessioni, sia da parte del mondo comunitario sia di quello istituzionale.

Due appuntamenti, una matinée e una replica serale, hanno visto impegnati Franco Bertoli e il suo team (Barbara Corradini nei panni del “genitore” e Francesco Zanlungo nei panni dell’ ”atleta”) nell’accogliente Teatro Pasolini di Cervignano.

Un pubblico caldo e attento in entrambe le recite, ha accolto l’importante messaggio di cui è portatore lo spettacolo: battuta dopo battuta, hanno vissuto insieme agli attori dinamiche che possono nascere quando un ragazzo o una ragazza, si affaccia al mondo sportivo: questo coinvolge lui o lei in prima persona ma anche genitori ed allenatori.

Si può facilmente intuire l’emozione da parte di Franco Bertoli e di tutta l’organizzazione, nel portare in scena questo spettacolo che, sempre di più, sta ribadendo l’importanza di parlare e confrontarsi su temi che stanno alla base della formazione dell’individuo.

E specie quando ci si trova di fronte a quasi 250 ragazzi di IV e V superiore della matinée e altrettanti alla serale, nella quale, molti sono genitori dei ragazzi che l’avevano visto alla mattina.

Ancora una volta, il mezzo teatrale si è rivelata essere la scelta vincente per arrivare allo spirito di chi ascolta. Uno strumento potente capace di portare messaggi smuovendo emozioni e stimolando riflessioni in merito all’argomento trattato.

Una grandissima occasione di crescita umana che ha potuto essere concretizzata grazie all’impeccabile lavoro dell’Associazione Sportiva Sporting Club di Cervignano, nella persona del Presidente Luca Geotti, e nella delicata accoglienza della sua famiglia.

Dialoghi profondi e proficui hanno caratterizzato i successivi interventi dei personaggi, le cui cariche istituzionali, hanno un certo rilievo nel dibattito pubblico quando si parla di giovani, educazione e sport: in buona sostanza di cultura.

Questa parola spesso abusata e al tempo stesso trascurata, è senza dubbio il miglior investimento su cui puntare nel presente per la costruzione di un futuro degno di essere vissuto.

Con queste due repliche portate a casa con successo, Panchine Pensanti ha segnato un punto importante nello sviluppo del pensiero formativo che sta alla base di questo progetto: parlare al cuore delle persone e stimolare la riflessione sulle sfide del presente; un voler trattare temi legati alla “responsabilità e rispetto dei ruoli nel triangolo educativo” con consapevolezza ed impegno cercando, nel grande caos del quotidiano, di essere il meglio di se stessi con umiltà e rispetto verso l’altro.